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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, politico, Castiglione Messer Raimondo (5-3-1916) [Inizio Voce]altri affezionati colleghi, e che egli sopportò compiendo su sè stesso un miracolo di eroismo sublime. Sapeva di essere votato a morte: eppure celava gelosamente il suo dolore: perchè il dolore non è bello nella vita, ed egli rifuggiva da tutto ciò che potesse menomare agli occhi degli altri la mirabile armonia delle sue facoltà. E lo celava anche per amore dei suoi, specie della sorella che egli adorava; e più per lei che per sé cercava di illudersi. E voleva vivere sopra tutto per veder realizzata la grandiosa conduttura dell'acqua potabile, da lui per il primo ideata, che fu il sogno, il tormento e l'amore di tutta la sua vita. Se ebbe una sete, essa era di acque igieniche, delle quali rimane vero ed autentico apostolo! Ed è nella lotta pel compimento di questa sublime opera rigeneratrice, che si rifulse in Michele Candelori tutto quanto superava il suo valore di Medico e di Igienista, ossia la sua alta figura morale; lo ha attestato con tanta autorità l'illustre Prof. Di Vestea, che lo chiamava il sua migliore amico. Più di 200 telegrammi delle personalità più spiccate di Abruzzo e di altre regioni celebrano, nella commozione del dolore, la grande nobiltà ed elevatezza del suo sentimento. Egli fu e rimarrà un carattere! A leggerli tutti, si può dire di Michele, che la sua morte è il primo dolore che egli ha cagionato ai suoi amici, ai suoi ammiratori, che sono una legione. […] Povero Michele, povero grande e buon amico, tu che hai tanto nobilmente lottato per la salute altrui, sei caduto senza aver potuto ottenere dalla tua scienza quel conforto che meritavi: a chi nobilmente muore essa non serba né medaglie, nè corone, né alloro. Ma il solenne tributo di affetto, di ammirazione che gli amici e colleghi tutti hanno col cuore e col pensiero posto alla tua salma, possa
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