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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Nereto (14-1-1917) [Inizio Voce]quasi la volontà estrema di Lui, che — modesto in morte come lo era stato in vita — aveva pregato i figli diletti, perchè la sua salma fosse accompagnata al cimitero senza pompa, senza fiori, senza discorsi inutili con lui, che tutti conoscevano, che tutti amavano, che tutti dovevano rimpiangere, e dovranno rimpiangere a lungo. — Sul feretro del cav. Partenope, tuttavia furono pronunziati discorsi funebri: l'uno, quello del Sindaco del Comune, cav. Parere, che pur protestando che il suo non doveva ritenersi un elogio funebre, in ossequio alla estrema volontà espressa dall'estinto, seppe tuttavia suscitare in tutti gli astanti la commozione più viva e valse a rievocare la semplice e pur così alta figura del gentiluomo scomparso; l'altro, del Direttore Didattico Stefano Cilli, che, in nobile forma, seppe degnamente ricordare le virtù che furono l'ornamento del rimpianto uomo; il terzo, del prof. Paolo Emilio Cilli, che sciolse un poetico inno alla memoria di Lui. (R.)
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