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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, capitano di fanteria, Zona di guerra (28-10-1917) [Inizio Voce]indugiarsi sul ferale annunzio per rilevare la fine eroica del prode Capitano. Dunque Egli è veramente morto l'8 corrente, cioè il giorno dopo che era scesa nella tomba anche la sua adoratissima madre Antonietta, da Lui, pur fra il cozzare delle baionette e il rombo del cannone, sempre idolatrata come rilevasi dalle continue lettere a lei spedite dalla fronte. E, tragica coincidenza di cose, Egli cadde al momento in cui gli si comunicava (come si assicura) dal Comando, la concessione d'una breve licenza, che doveva permettergli di rivedere la madre moribonda!... Se detta comunicazione fosse stata anticipata, quella cara esistenza sarebbe stata strappata agli artigli della morte; e, passato il momento fatale, conservata per nuovi atti di valore! Soldato fin dall'inizio della guerra libica, con animo lieto e sereno partì per quelle aspre contrade e rimase oltre il Mediterraneo per l'intera durata della campagna Italo - Turca. Immediatamente richiamato in servizio per mobilitazione alla vigilia dell'attuale spaventevole conflitto, in breve tempo, mercé i suoi atti di sapienza e valore, fu promosso Capitano di Fanteria. Di spirito altamente patriottico, non celava ad alcuno il suo pieno orgoglio d'indossare la nobile divisa di soldato; e nelle sue frequentissime lettere ad amici e parenti, non in una metteva frasi di pieno entusiasmo per l'esercito e per la grandezza d'Italia!... Mio affettuoso Giovannino: l'atroce definitiva notizia è giunta, ed ora non sei più!... Tuttavia dolce e gloriosa è stata per te la morte; a capo della tua compagnia, sulle insanguinate balze del Carso, nel pieno furore della mischia, allorché si respingeva l'esecrando nemico!... Ma, ahi! non altrettanto può dirsi per noi. La tua dipartita lascerà una piaga insanabile nell'animo dei tuoi congiunti,
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