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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Roma (10-3-1918) Alle ore 23 di ieri si spense serenamente il Cav. Avv. Giovanni Mezucelli. Il fratello Francesco, la sorella Gaetana ed i nipoti ne danno partecipazione a V. S. Teramo 1 Marzo 1918. — La notizia della morte dell'avv. Giovanni Mezzucelli l'apprendemmo con meraviglia e con dolore in Roma e la nostra assenza ci impedì di poter rendere l'ultima testimonianza di stima e di affetto, accompagnando, nel dì dei funebri, la salma dell'uomo egregio fino all'estrema dimora. E, in Roma, vedemmo con vivo piacere che giornali cittadini di parti diverse commemoravano degnamente la figura di Giovanni Mezzucelli, dimostrando così nel modo più bello che oltre la tomba non vive ira nemica. Non vogliamo intessere l'elogio della vita vissuta dall' Estinto e ricordare i tanti meriti ch'egli ebbe come pubblico amministratore. Chi non sa la fede del bene da cui fu sempre animato, e chi non sa le opere sue materiate di bontà? E chi non sa ch'egli portò - oltre che l'intelligenza e l'amore - nei molteplici ufficii pubblici, quello che è una virtù poco comune: lo zelo, lo zelo che vivifica, che crea, che da forza alle cose di interesse generale? Per tutto ciò diciamo che il ricordo di Giovanni Mezzucelli vivrà in quanti lo ebbero amico e in quanti lo ebbero avversario, spesso inesorabile, ma sempre sereno e giusto. Noi oggi deponiamo sulla fresca fossa i fiori del nostro rimpianto, e benediciamo la memoria del gentiluomo, del professionista, dell'amministratore, del collega in giornalismo il quale nella sua Provincia per oltre 30 anni combatté sante battaglie nell'interesse della regione. Ai parenti addoloratissimi per tanta perdita inviamo parole di conduolo e di conforto.
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