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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
farmacista, politico, Collecorvino (5-5-1918) [Inizio Voce]un mondo più giusto, più equo, più ideale. Voi tutti avete davanti agli occhi della mente la sua imponente solenne figura: la caratterista cravatta rossa svolazzante nei giorni di festa, sul suo petto taurino. La sua anima era fatta di sogno e d'ideale e sotto la vernice di una rusticità singolare, si celava un cuore aperto a tutte le aspirazioni del bene, a tutti i sogni dell'uguaglianza e della giustizia. Anima sensitiva quant'altra mai, amava il bello in tutte le sue manifestazioni. Fu profondamente religioso e sul suo labbro fiorivano le più dolci e suggestive canzoni di nostra religione. Chi di voi, qualche volta non l'ha sentito, cantare le incantevoli, arie con cui la chiesa celebra la più dolce festa della cristianità: il natale di Gesù? Luigi Stagioni in tutte le cariche in cui la fiducia di questa sua patria di adozione l'aveva nominato, portò un equilibrio intellettuale e morale veramente ammirevole. Ma la sua più grande passione fu la nobile arte sua. Sentiva di poter in essa esplicare quella grande missione di umanità che era il sogno della sua vita. E fu sua continua ansia dotare la sua farmacia di tutti quei farmaci che l'umanità dolorante reclama per lenire le sue fisiche sofferenze. Quando qualche anno fa la sua vigorosa fibra fu percossa dal male, che l'ha tratto alla tomba, egli non piegò, non si abbatté e, con spartana serenità, sopportò le immani sofferenze senza lamento. É rimasto imperterrito sulla breccia ed è morto col pensiero rivolto a soddisfare la esigenza dei suoi clienti. Ora egli non è più. Non rivedremo più la solenne figura del nostro buon farmacista troneggiare dietro il banco, a distribuire il rimedio datore della vita o della speranza. Ma la sua memoria non si cancellerà mai dai nostri cuori perchè non possono perire nella memoria degli
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