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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Teramo (3-11-1918) [Inizio Voce]non a tutti i comuni, di cui dette fulgida prova come componente della Giunta del nostro Comune. Ingegno vivido ed acutissimo di larga coltura giuridica, possessore fortunato ed abile di una forza di dialettica, che non pochi gli invidiavano, del Consiglio Provinciale ben presto conquistò l'animo e la simpatia, tanto che nella seduta del 10 Agosto 1914, in occasione del decretato aumento dei componenti della Deputazione, il lodato Consiglio lo chiamò a farne parte. E nell'Amministrazione della cosa provinciale egli portò quello stesso contributo dato ad altre Pubbliche Amministrazioni, e non solo con le risorse del suo ingegno e dei suoi studii, ma anche con quei tratti di genialità, che in più rincontri sono la chiave di volta di situazione che appaiono inesplicabili. Vi ha di più: in questioni più o meno ardenti, nelle quali spesso la vera soluzione poggia sulla mentalità e sul carattere dell'amministratore l'avv. Zeferino Tanzi non conosceva vie tortuose; direi quasi per temperamento, non vedeva che la via maestra rifuggente da comode transazioni, da pusillanimi mezzi termini, a costo di ferire facili suscettibilità, di sfidare la ingiusta ipercritica del maledico o le acri punture del malevolo. E questa non era esagerata intransigenza: era dirittura di carattere. E tanta serenità, obbiettività ed imparzialità di giudizio egli portava in tutto quello che atteneva al maggior bene della Pubblica Amministrazione, che non rattrovò ragione di incompatibilità fra la funzione di membro della nostra Deputazione Provinciale e quella di Presidente della locale Congregazione di Carità. Anzi là dove sembrava che fossero in contrasto i legittimi interessi delle due Amministrazioni, egli portava nella bisogna tale tendenza conciliativa e tale spirito di moderazione, da appianare difficoltà
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