[Elenco dei Nomi]

(...segue) Tucci Bartolino
studente universitario, Penne (3-11-1918)

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continuatore delle tradizioni di coltura di febbrile attività, di rettitudine e di umanità che hanno elevato a tanta altezza e a così splendida rinomanza l'illustre suo zio paterno, cav. dott. Nicola. Se nonché, siccome il canto di un inno, allorché è presso a chiudersi, ritorna, alla prima nota, ma ritorna in una maniera aggrandita e maestosa, così accadde del nostro Bartolino. La bellezza dell'anima di lui non si palesò meglio che nel tempo precedente alla sua morte improvvisa. Le sofferenze non mutarono in verun modo il suo spirito fortissimo. E questa fu la sua maggiore gloria, questo un gran merito per lui: essere rassegnato alla morte Era l'albero, che una terribile bufera schiantava, e lo schiantava ed abbatteva non già in erba, nè sul primo fiore, ma presso al maturarsi ed al cogliersi dei frutti desiderati. Eppure, dal letto di dolore, egli rivolse ai lettori del Corriere Abruzzese un vigoroso appello per la raccolta della lana ai soldati combattenti; e quell'appello, vibrante d'amore patriottico, e tutti i suoi articoli per la resistenza, che racchiudevano quanto di più bello e di più puro; ché erano pieni dell'essenza superiore del suo pensiero gagliardo, del suo ingegno versatile e scintillante, della sua poesia carezzevole, come un bacio che sfiori; della sua parola buona consolatrice, noi rievochiamo, malinconicamente, solo per dire ai dolenti zii, cav. dott. Nicola e prof. Arciprete Bartolomeo — i quali travedevano ed ebbero per lui e per l'altro nipote, Nicolino, mutilato di guerra, i più forti palpiti dei loro cuori generosi — che le loro lagrime sono le nostre stesse lagrime, e che il loro cordoglio è non meno vivo e non meno sincero di quello della nostra città che amava il caro Bartolino, e che, colla morte di lui, ha visto dileguarsi la luce di

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