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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ingegnere, Teramo (5-1-1919) [Inizio Voce]di lui. E fu un lavoratore che destava ammirazione e che veniva citato ad esempio luminoso! Egli non conobbe l'ozio; fuggì i divertimenti; non coltivò ambizioni, e occupò, alcuna volta, cariche pubbliche solo per le reiterate insistenze di amici. Nella Commissione Provinciale per la conservazione e la tutela dei monumenti, in sostituzione del compianto prof. Passeri, vi portò intelligenza, amore, coltura. La epigrafe che si leggeva sul fronte della chiesa di S. Agostino è il più fedele ritratto di quello che fu l'ing. Giuseppe Marcozzi. Solenni i funerali. Numerosi gli amici, i parenti, le autorità che seguivano il corteo. A Porta Reale in lode dell'Estinto parlarono il comm. Orazio Albi e il cav. Serafino Mancini, che furono ascoltati con vera commozione. Il Corriere rimpiange il caro Estinto e invia condoglianze alla dolente madre di Lui, ai fratelli, alle sorelle, ai parenti tutti!
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