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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, politico, Silvi Marina (18-4-1920) Nel 10 corr. è morto in Silvi Marina (Teramo) l'avvocato commendatore Ernesto Romani Presidente del Consiglio Prov. di Teramo. Ne danno il triste annunzio i nipoti: Bice Romani col marito avv. Domenico Vastarini-Cresi, rag. Giulio e Mario con la consorte Armida Rossi, i pronipoti Alfonso e Raffaela Vastarini-Cresi e i parenti tutti. La cara salma sarà tumulata nella nativa Colledara. Silvi Marina, 10 4-1920. — Nel pomeriggio di sabato scorso spegnevasi in Silvi (Marina) il comm. Avv. Ernesto Romani, presidente del nostro consiglio Provinciale, anima buona e mite, spirito retto e sereno, mente acuta ed elevata, carattere modesto ed austero, esempio fulgidissimo di nobile civismo. Professionista scrupoloso e valoroso, cittadino integerrimo e inflessibile nei suoi principii e nei suoi propositi, non smentì mai il suo carattere adamantino, suscitando sincere simpatie, affettuosa stima, venerato rispetto in quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo e di averlo amico e maestro disinteressato. Nato in Colledara di Castiglione della Valle da famiglia che ebbe alto il culto dal sapere, andò giovane ancora in Aquila ad esercitarvi l'avvocatura, dove in breve tempo acquistò meritata rinomanza e divenne maestro insuperabile di eloquenza calda e suasiva e i suoi scritti sono oggi capolavori pregevoli di cultura, specie per la lucidità e chiarezza dell'esposizione. Da qualche anno il nostro illustre amico aveva abbandonato la sua professione e la città di Aquila, ritirandosi nella ridente Silvi allo scopo di vincere il male che da tempo minava la sua esistenza e che, ribelle ai trovati della scienza, finiva col rapirlo all'affetto dei suoi cari e alla venerazione dei suoi cittadini. I funerali, che ebbero luogo il 13 corr., in Colledara, ove la salma dell'illustre Estinto fu riportata per sua espressa volontà, riuscirono imponenti per l'intervento delle autorità, delle scuole e di una folla immensa di popolo, composto di amici e ammiratori del grande scomparso. [appr.]
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