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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ispettore delle foreste, Chieti (25-1-1922) [Inizio Voce]i tesori della sua esperienza e competenza nella restaurazione montana di questa provincia, gettando le basi di quel sistema di opere che, coordinate ed integrate, non tarderanno ad imprimere un saldo assetto alla fisionomia silvo-pastorale delle nostre zone montuose. Durante il periodo di guerra fu ardente assertore delle rivendicazioni nazionali, alle quali offrì non solo il braccio e la tenacia dei due figli, ma anche l'opera pietosa della consorte e delle giovani figliole nell'assistenza alle famiglie dei valorosi combattenti. Nativo di Vittorio Veneto, trepidò prima di dolore e poi palpitò della gioia più pura quando le nostre bandiere rifulsero di gloria proprio sul luogo ov'egli ebbe la culla. Ed egli stesso, rimasto solo nell'Ufficio pel richiamo alle armi dei suoi giovani collaboratori, moltiplicò le proprie energie nel supplire alla deficienza del personale tecnico e nel valorizzare la scarsa forza degli agenti di fronte alle accresciute esigenze del momento. Ma la tensione dell'ininterrotto lavoro svolto non solo in Ufficio, ma anche per erte ed impervie balze, non di rado sotto l'inclemenza delle vicissitudini atmosferiche, che solo conosce il montanaro, ne scossero e man mano minarono la forte fibra, che dopo una serie di crisi succedutesi nel corso di oltre un anno, si è spenta. Tu così, amato superiore, parti, lasciando, in quanti ti ebbero vicino, larga eredità di compianto per le elette virtù spiegate nella pubblica funzione e sovratutto per la specchiata rettitudine e bontà dell'animo. Vale. — Spargiamo di lagrime la fossa che rinserra le spoglie dell'indimenticabile amico e inviamo condoglianze ai parenti tutti. — Apprendendo la notizia che molto ci turba lo spirito, riandiamo col pensiero agli anni in in cui l'ispettore Paoletti è stato in Teramo e
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