[Elenco dei Nomi]

(...segue) Barnabei Felice
insegnante, archeologo, deputato, Roma (4-11-1922)

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riverenti e piangenti e lo benediciamo, additandolo ad esempio di illibatezza. E perciò fu povero ed è morto povero! Alla vedova desolata, alla figliola tanto cara al paterno cuore, ai parenti tutti le condoglianze più vive, più profonde e fraterne! (19-11-1922) A ottant'anni, dopo una vita operosa rivolta ad illustrare con acuta e vasta sapienza le antichità d'Italia e ad assicurare alla Patria con onesto e scrupoloso rigore il patrimonio archeologico, si è spento in Roma Felice Barnabei, che ha onorato con gli studi profondi e con la rettitudine dello spirito la Patria e l'Abruzzo. Era nato a Castelli, in provincia di Teramo, il 13 gennaio 1842. Da umili natali era salito molto in alto nella estimazione dei dotti di Europa e nelle cariche pubbliche. Fu Consigliere di Stato, Accademico dei Lincei, Direttore Generale delle Belle Arti, Deputato per cinque legislature, due volte rappresentante al Parlamento del Collegio di Teramo, tre volte del Collegio di Atri. Sua Maestà la Regina Margherita di Savoia tenne in alto pregio la dottrina di Felice Barnabei, il quale ebbe l'onore di conferire con l'Augusta Signora due volte per settimana sulle scoperte archeologiche e sui classici greci e latini da lei studiati con fervido intelletto d'amore. Iniziò la sua vita, esercitando nella bottega del padre l'arte della ceramica, che a Castelli fu illustrata da tanti artisti, quali i Grue e i Gentili, le cui maioliche dipinte deliziano lo sguardo di ogni contemplatore dotato di senso estetico. Nei tristi tempi del dominio borbonico, il padre istillava nel figliuolo sentimenti di libertà ed avversione al vecchio regime. La nuova Italia trovò Felice Barnabei preparato ai più puri ideali di patriottismo da lui professato con sincera franchezza fino alla guerra ultima, di cui fu osservatore

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