[Elenco dei Nomi]

(...segue) Barnabei Felice
insegnante, archeologo, deputato, Roma (4-11-1922)

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cosa che ad essi più che ad altri interessava, riguardando la storia dei primi tempi di Roma. Il prof. Ceci infatti in 5 giorni decifrò l'iscrizione e la critica di Momsen crollò come il colosso dai piedi di creta. Chi avvicinò in quel giorno il Barnabei potè notare che la gioia in lui spicciava da tutti i pori, gioia che aumentò in sommo grado quando i professori tedeschi, ai quali il calco fu consegnato il sesto giorno, non potettero contradire il Ceci. Ed era invaso da questa gioia ogni volta che trovava da correggere in qualche parte il «Corpus Inscriptionem Latinaurm» del Momsen, giacché egli era uno tra i sommi epigrafisti. Insomma, conoscitore profondo della Civiltà Latina, da cui anche oggi i popoli attingono, come in futuro attingeranno, ispirazione e motivo di grandezza, era insofferente della superbia degli stranieri, con cui costoro tentavano sopraffarci od umiliarci, ed agognava che l'Italia tornasse ad avere il primato nelle arti e nel sapere. Quest'alto ideale ne ispirò tutta la vita sia nella cattedra che nella funzione amministrativa alla Minerva ed in Consiglio di Stato, tanto nell'Accademia dei Lincei, dove le sue comunicazioni erano desiderate, come nel Parlamento nazionale, in cui rappresentò prima il collegio di Teramo e poi quello di Atri. Onorevoli Colleghi, da queste poche note la figura di Felice Barnabei, che meglio ed intera sarà ritrattata da altri di autorità e competenza, di che sento il difetto, balza insigne e luminosa. Essa sorpassa i confini della nostra Provincia ed assurge a quella di grande italiano. Penso che in un avvenire non lontano, quando, cessati gli effetti della infame ultima guerra, della cui fine vittoriosa mai dubitò il Barnabei per la virtù delle nostre armi e per il sacrificio del nostro popolo, torneranno a fiorire

(segue...)