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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
insegnante, archeologo, deputato, Roma (4-11-1922) [Inizio Voce]perfetta dell'antica Roma aveva lo spirito foggiato sulle opere dei grandi eletti dell'antichità greca e romana. Sapeva a memoria tutte le Odi di Orazio e chi meglio di lui poteva commentarle? Più volte è stato ricordato quello che Giovanni Pascoli scrisse di Felice Barnabei in una nota al Carmen Saeculare: “Se credessi ai Somnia Pitagorea, in lui vedrei Q. Orazio Flacco in persona col suo dulce loqui ed il ridere decorum. Ché di Orazio sente, recita, illustra i Carmina ed i Sermones con troppo migliore conoscenza che noi, mentre passeggia per quella via sacra, dove troppo spesso egli avrebbe occasione e ragione di dire: Huncine solem tam nigrum surrexe mihi! se non glielo impedisse la natura ancora, più ingentilita nel misterioso trapasso dell'anima”. E a Felice Barnabei il Pascoli fece omaggio del grazioso poemetto latino il Reditus Augusti con la dedica “Felici Barnabeio - Antiquitatis nostrae litterate perito – Sacrum”. Ritiratosi dalla Direzione delle Antichità, fu nominato Consigliere di Stato e fu Deputato par cinque legislature prima di Teramo e poi di Atri. Ne ricordiamo tutte le vicende. Fece parte del Fascio Parlamentare. Ebbe onorificenze in gran numero e dalla gentilezza del figliuolo dott. Mario ho potuto ieri averne l'elenco, che pare non sia, per altro, completo. — Onorificenze Italiane — 1. Cavaliere della Corona d'Italia; 2. Cavaliere Ufficiale della Corona d'Italia; 3. Commendatore; 4. Grande Ufficiale; 5. Gran Cordone; 6. Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia; 7. Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro; 8. Grande Ufficiale dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. — Onorificenze Straniere — 1. Commendatore dell'Ordine di Francesco Giuseppe; 2. Commendatore dell'Ordine dell'Aquila Rossa Tedesca;
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