[Elenco dei Nomi]

(...segue) Finamore Gennaro
storico, studioso del folklore, dialettologo, direttore di liceo (1-8-1923)

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acume profondo, lungo le balze e i viottoli selvaggi del nativo luogo montanino, e gli studi novelli sulla dolce parlatura paesana, sulle antiche costumanze, leggende e melodie popolari, che sono la risonanza più viva e peculiare della psicologia della stirpe, «così canora attorno alla montagna materna». Però dalla pensosa quiete solitudine, in cui il suo spirito infaticabile aveva trovato il rifugio migliore, egli usciva una sera dello scorso anno, per affacciarsi un'ora sola a teatro, salutato come la incarnazione simbolica dei tempi passati, vinto un po' dalla violenza dolce di amici, un po' dal suggestivo richiamo della sua terra e del suo popolo, le cui voci canore, nel primo torneo regionale di canzoni, risvegliava al vegliardo, in un empito irrefrenabile di commozione, lontane memorie di una giovinezza vissuta nel più ardente folklorismo. Gli era vicino, quella sera, in simpatica fraternità d'arte e di fede, un conterraneo illustre, glorificatore anche lui del sentimento della razza: Camillo De Nardis, l'autore di quelle «Scene Abruzzesi» in cui sono pagine stupende e immortale di folklore musicale. Mancava Francesco Paolo Michetti per riunire in comunione di amorosi sensi, la triade riassuntiva – nelle lettere, nella musica e nella pittura – del genio rievocatore di nostra gente. Quando la morte di Gennaro Finamore fu appresa dai concittadini di elezione, meta di un mesto pellegrinaggio divenne la casa del Maestro, intorno alla spoglia dell'Uomo che tutta la vita aveva vissuto sciogliendo il canto più limpido e imperituro dell'antico spirito della stirpe, si raccolsero i discepoli e gli stimatori, in atto di suprema riverenza. Vasta e multiforme è la produzione letteraria e scientifica di Gennaro Finamore, professione honoris causa di Scuole Secondarie, si occupò

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