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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Isola del G. Sasso (9-12-1923) Stamane, alle ore 5, dopo atroci sofferenze sopportate per circa 11 anni con sublime rassegnazione, munito dei conforti religiosi, chiudeva la sua esemplare esistenza, dedicata tutta al bene del suo Comune, che lo ebbe Sindaco per un cinquantennio della sua Provincia, del cui Consiglio fu a lungo componente ambito, e del prossimo, sempre sorretto dalla luce duello spirito elettissimo e dalla bontà del grande cuore il comm. Giovanni De Angelis. La vedova Lucia Lattanzi, il nipote, figlio adottivo Angelo Henrici De Angelis, i parenti tutti, nel profondissimo dolore annunciano tanta perdita. Isola del Gran Sasso, 6-12-1923. — La morte di Giovanni De Angelis di Isola del Gran Sasso produce nell'animo nostro il più inestinguibile dolore, chè da venti anni eravamo legati a lui dall'amicizia e dalla stima più alta. In quest'ora di dolore molti ricorderanno di Lui, la lunga opera svolta nella provincia e nel comune, nella cura dei pubblici interessi; tutti diranno le lodi per la vita integra ed uguale; noi vogliamo e dobbiamo ricordare la bontà infinita del suo animo nobilissimo, bontà estrinsecantesi in mille e mille atti di carìtà cristiana ed umana. Noi stessi sentiamo il dovere di testimoniargli anche in questo giorno che Egli scompare dalla scena del mondo, la gratitudine immarcescibile per il bene ch'Egli ci fece appunto venti anni or sono, quando iniziavamo la nostra opera di pubblicisti in questa nobile città di Teramo. Giovanni De Angelis ebbe molti amici nella sua lunga vita, amici potenti ed umili, ma tutti sinceri e deferentissimi. Lascia quindi una larga eredità di affetti, ed il ricordo delle sue civiche virtù saranno di sprone ai giovani nell'integrità della vita, nell'amore profondo e sincero alla propria terra. Alla dolentissima Compagna, al figlio adottivo barone Angelo Henrici-De Angelis inviamo con l'animo straziato la testimonianza più eloquente del nostro conduolo.
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