Invece essa si trova nella 2a ed ultima edizione della versione latina, dove è registrata pure la scoperta del modo di evitare il fato sidereo, attribuita sempre agli abitanti della città del Sole, da doversi riferire al libro da lui composto De fato siderali vitando; ed in pari tempo è registrata la proibizione dell'Astrologia da parte del Papa, ciò che prima egli non reputava ben fatto e poi si credè in obbligo di accettare e difendere col suo opuscolo An Bullae Sixti V.i et Urbani VIII.i contra judiciarios calumniam in aliquo patiantur. Per le quali ultime circostanze abbiamo detto che la 2a edizione del libro dovè essere preparata dopo il 1629; giacchè dal Syntagma sappiamo con certezza che il libro De fato siderali etc. fu scritto nel S. Ufficio di Roma dopo la liberazione dal lunghissimo carcere di Napoli, vale a dire tra il 1626 e il 1629. Non è arrischiato l'ammettere che le modificazioni successive introdotte dall'autore nel modo di esprimere le sue opinioni circa Gesù, e circa i premii e le pene e l'eternità di esse, rappresentino pure e semplici attenuazioni pro bono pacis: e merita di essere considerata la sua persistenza in altrettali opinioni fino agli ultimi anni della sua vita, benchè abbia contemporaneamente abbondato nella composizione di libri di assolute credenze Cristiane Cattoliche.
(377) Ved. Poesie, ed. D'Ancona, p. 95.
(378) Ved. Doc. 395, pag. 457.
(379) Ved. Doc. 425, pag. 531.
(380) Ved. Doc. 395, alla pag. 464.
(381) Ved. Doc. 131, pag. 75.
(382) Ved. Doc.
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