- E tu ardisci dire simili ingiurie ad un padre?
- Padre!... Lo siete di nome soltanto.
- Io ho cercato sempre il tuo bene. Ti ho posta in convento per assicurarti l'esistenza, per toglierti dalle seduzioni...
- Per carità!... allontanatevi!... direi ciò che non voglio dire...
E mi ritirai.
Poco dopo fui fatta chiamare dal cardinale che appena vedutami atteggiò i labbri ad un infernal risolino. - Le emozioni continue mi avevano alterato siffattamente il sistema nervoso, da rendermi incapace fino di reggermi in piedi. Era in uno stato da far compassione,
- Voi volevate fuggire, non è vero?
Io non risposi, nè alzai lo sguardo da terra.
- Spero che ora vi sarà passata la mania di tentare una fuga?
Seguitai a tacere.
- Qui sarete più guardata, avrete meno libertà, rarissimi divertimenti..., la regola è molto più severa... Vedete? Anzichè un bene, voi vi siete scavato un malanno peggiore.
- Per me non trovo differenza tra questo o quel lungo. Un chiostro era quello - un chiostro è questo. In ambedue si vegeta, in ambedue si vive di una vita priva di ogni speranza.
- Vi esaltate troppo. Non vedete quante femmine vivono nei chiostri, senza smaniare, senza lamentarsi come voi? Invece elleno, sono contente, felici, ed allegre.
- Se l'anima vostra fosse capace di nobili e generose aspirazioni, non parlereste sì beffardamente dell'abbietezza in cui gemono tante donne, strappate barbaramente alla famiglia, alla società.
- Dove avete appreso, signora, tanta logica, tanta filosofia?
- Dove voi avete appreso l'arte dell'inquisitore e del carnefice.
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