Che Filisio sí l'ama et ella lui,
I' vo che gliela diamo per mogliera,
Ché non fu mai cosí beata coppiaFra' pastori ha mill'anni. Ga. Figliuol mio,
Perché compita sia la mia allegrezza,
Io voglio che mi facci ancor la grazia,
Poscia che tanto ti ama Frodignisa
E non č bella men che si sia Irinda,
Che la ti prenda per mogliera. Via. PoiChe Irinda aver non posso, io son per fare
Tutto quel che vi č a grado.
Mon. Entriamo adunqueA dar principio a cosí liete nozze.
NOTE:
(1) L. Settembrini, Lezioni di letter. ital., vol. II, lez. LXVI. – F. De Sanctis, St. della letter. ital., vol. II, cap. XVII.
(2) Tutto questo e piú si legge in un fasc. stamp. in Atri nel 1889, Il sentimento dell'Aminta.
(3) Cfr. P. A. Serassi, Vita di J. Mazzoni, Roma, Pagliarini, 1790; pp. 78-86.
(4) G. Fontanini in non so piú qual pagina dell'Aminta difeso, Roma, Zenobi, 1700.
(5) Cfr. anche Quadrio, Stor. e rag. d'ogni poes., V 380.
(6) Cfr. Fr. Macrí-Leone, La bucolica latina nella letter. ital. del sec. XV ecc. Torino, Loescher, 1889: pp. 21-41.
(7) A. Hortis, Studi su le op. lat. del Bocc. Trieste, 1879; pagina 66.
(8) G. Boccaccio, Le lettere, per Fr. Corazzini, Firenze, Sansoni, 1867; pag. 267.
(9) G. Mazzoni, Le ecloghe volgari di M. M. Boiardo; in Studi su M. M. B., Bologna, Zanichelli, 1894; pag. 323.
(10) Ambedue nel cod. X-34 della Estense. La Florida del Sanvitale fu pubbl. in frammento da Jac. Corbinelli tra le Rime antiche in append. a La bella mano di G. De Conti (Parigi, Patisson, 1590) con questa curiosa attribuzione, Del Sanazaro nativo di Pistoia; e da Mich.
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