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      Le manine poi, lunghe, sottili, a mezzi-guanti di filo; una, sul seno come a fermaglio, tenea raccolto uno scialletto scozzese; l'altra, stringendo un mazzoluccio di viole, scendeva lungo la gonna a mille-righe di bianco e di nero. E, dall'imo di questa, usciva la mascherina di una scarpetta, pìccola sì, da mèttere il dubbio se avrebbe potuto annidare una tòrtora.
      Enrico si sentì il cuore sommosso; capì i suoi viaggi finiti; gli cadde di bocca lo scorcio di sìgaro, e:
      Oh il bel mazzetto! fece.
      Allor la fanciulla girò la testa alla voce, infiorando un sorriso, ma, come diede nel giòvane, arrossì tutta e volse lo sguardo al mazzetto, quasi a passargli quel complimento, che, sotto il nome di lui, èrasele vôlto. Eppoi, lesta lesta, partì. Ed egli, dietro.
     
      IV.
      Chi può essere quello, che fà dieci scale per una lezione d'inglese
     
      Pochi dì dopo "derlin-din-din!" sclamò il campanello di casa Morelli; e la servetta, che corse ad aprire, vedendo un giòvane biondo, svelto, bellìssimo, credè, che entrasse l'Arcàngiolo Raffaele vestito alla moda.
      Ned ella gli dimandò che volea, ned egli l'espresse, chè tutti e due èrano già nella sala, alla presenza del padrone di casa.
      Al quale, il nuovo arrivato, fatto un inchino, chiese:
      Ho io l'onore di salutare il signor Pietro Morelli?
      Sì, per servirla rispose l'infermo, alquanto maravigliato; e, dopo una diffidentissìma pàusa si accòmodi
      La servettina portò al forestiere una scranna.
      Quello, siedette.
      Mi chiamo Enrico... Giorgini poi cominciò; e disse ch'egli era un negoziante di panni, il quale, sêcco della tarda avviatura de' suoi affari in patria, voleva recarsi in Amèrica.


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
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