Belle rovine di quella machina di alabastro, che sotto la zona torrida dell'Amore celeste incarbonchiandosi potea [30] dire: nolite me considerare, quod fusem sum, quia decoloravit me Sol; poiché Madalena hebbe sempre a perpendicolo sopra il suo capo, come sul cuore il suo divinissimo Sole, in cui fissando ogn'hora gli sguardi, non è stupor s'ella haveva continuamente gli occhi suoi lagrimosi. Occhi tanto più fulgidi, quanto più ammorzati nel pianto; e di colomba, perché accompagnata da' gemiti, e di fenice, perché coronati da' raggi. Occhi guizzanti stelle nell'onde, astri sorgenti dal mare, asterismi di una bell'Orsa, che fissa in Cielo, e non mai tramontante, sempre aggirossi fedele al Polo. Adorai quel suo Capo Eccelso: Eccelso perché piegossi a' piedi, che calzati dal Sole calcano il fermamento per indorarlo: gran Capo, e Capo di buona Speranza a' peccatori agitati dalla marea della carne spumosa, nella fluttuatione della coscienza fremente, tra le seccagne della disperatione vorace. Capo in cui, come in fucina, ma senza fumo, e pur così di lagrime ridondante, si temprarono tanti folgori a fulminare i peccati; & in cui, come in fornace avvampante all'incendio di un petto bollente di sdegno sacro si stemprarono tanti affetti a smaltare la gratia, & a smaltire la colpa. La grande Simetria di quel volto, che imprime un pio ribrezzo nell'animo di chiunque il contempli, m'indusse a formar concetto, che Madalena di corporatura eccedente, [31] non a caso fosse così alta di statura, come di Spirito, per poter cogliere dall'albero della Croce tanti frutti di vita; e che il Calvario hebbe al paro del Termodonte le sue Amazoni, perché il Sesso femmineo vantar potesse ancora la sua Martesia nella Sorella di Marta.
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