Non ho ancor potuto vederla, ma basta questo ch'egli dice di non essere nè matematico nè astronomo, dal che può congetturare il resto. Egli però pretende solo di toccar quelle materie nelle quali V. S. Ecc.ma contraria ad Aristotile, per difesa di quello.
Non dirò altro per hora, se non che la pregarò a sollicitare la stampa della sua dottrina del moto, per appagarne la curiosità di molti che l'aspettano, e tanto più che il tempo, per lei particolarmente più di ogni gran gioia prezioso, se ne va volando; che perciò non mancarò di pregar N. S.(19) per la sua sanità e conservatione in essa. E li baccio con ogni affetto le mani.
Di Bologna, alli 10 Gen.ro 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOb.mo Ser.re
F. Bon.ra Cav.ri
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Gal.eo Gal.ei
Arcetri.
Fiorenza.
2844**.
GIULIO NINCI a GALILEO in Arcetri.
San Casciano, 11 gennaio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., filza Favaro A, car. 41. - Autografa.
Molto Illustre Sig.re Galileo Galilei,
Mando a V. S. staia otto di farina per Santi di Gabriello Rosi, e domane mando per la vernaca. Non so se V. S. a comicato avere le faccine, che lunedì pasato rimasi con contadi che ve le portasi quanto prima, perchè il contadi sta a Merchatale. Per conto della Abodaza arei caro di sapere calcosa, se V. S. n'à auto risposta. V. S. mi scusi se io la fastidisco. Se gli ocore niete altro, V. S. mi avisi. Dell resto pregado Dio che vi conceda la sanità.
Il dì 11 di Genaio 1633(20), in Sancascano.
Vo.ro Affo.to
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Aristotile Bologna Gen Bon Cav Gal Gal Arcetri Casciano Mss Favaro A Illustre Sig Galileo Galilei Santi Gabriello Rosi Merchatale Abodaza Dio Genaio Sancascano Affo
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