Al virtuoso che ella dice, potrà con occasione fare intendere che io ho stimato sempre il Keplero per ingegno libero (e forse troppo) e sottile, ma che il mio filosofare è diversissimo dal suo, e che può essere che scrivendo delle medesime materie, solamente però circa i movimenti celesti, habbiamo talvolta incontrato in qualche concetto simile, se ben pochi, onde habbiamo assegnato di alcuno effetto vero la medesima ragion vera; ma questo non si verificherà di uno per cento dei miei pensieri.
Quanto all'ultima sua(521), piena di affetto troppo appassionato, non ho che dirgli altro: il trattato del moto, tutto nuovo, sta all'ordine; ma il mio cervello inquieto non può restar d'andar mulinando, e con gran dispendio di tempo, perchè quel pensiero che ultimo mi sovviene circa qualche novità mi fa buttare a monte tutti i trovati precedenti. Non voglio voltar carta, perchè si fa sera; gli fo reverenza e confermo servitore.
D'Arcetri, li 19 9bre 1634.
Della P. V. R.maDev.mo et Obb.mo Ser.re
G. G.
3019*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 25 novembre 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 89. - Autografi i poscritti e la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.r P.ron Col.mo
Hieri l'Ecc.mo Sig.r Ambasciator di Francia(522) per il suo secretario mi mandò la sua littera, carissima come si può immaginare, et hieri sera, conforme al comandamento di Sua Ecc.a l'andai a visitare: fui però quasi subito interotto da due audienze che sopravennero inaspettatamente, una del S.r Pompeo Frangipani, e una del S.r Ambasciatore di Venetia(523), il quale si trattenne sino a hora di cena; et però non potei negotiare cosa nissuna.
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Keplero Arcetri Obb Firenze Ambasciator Francia Sua Ecc Pompeo Frangipani Ambasciatore Venetia
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