Batista, libraio del Sole, che mi disse essere stato a visitarla nella sua villa, havendola trovata che stava faticando intorno alle sue mecaniche, che mi fu di molta consolatione. Io non le scrivo per non deviarla da' suoi studii e per non infastidirla, mentre non habbia cosa necessaria; oltre che spesso ho ancora nuova di lei dal Padre Castelli.
Hoggi la Sig.ra Duchessa Salviati Cesi, appresso alla quale tuttavia mi trattengo, non havendo per ancora aggiustato le cose dell'eredità co' suoi cognati, m'ha detto che scriva a V. S. e gli baci a suo nome le mani, come fo con la presente, e lo preghi a volerle procurare un par di vetri buoni per un telescopio, essendoli stati dimandati da persona grande, che desidera servirla. Qui non si trova cosa a proposito; ma intendo che in Fiorenza v'è un tal Corvo che ne lavora de' buoni; però mentre ella non n'habbia de' fatti alle mani, potria ordinarlo al detto, acciò che la Sig.ra Duchessa potesse esser compiaciuta di cosa che fusse conforme si desidera, chè passando per le mani di V. S. potrà assicurarsi di non essere ingannata: et avvisando la spesa, rimetterà il denaro che bisognerà. Confida grandemente in V. S., sapendo quanto amava la buona memoria del S.r Duca suo marito(1466), e di lei anche spesse volte me ne dimanda, compatendola grandemente del suo lungo esilio, come fo ancor io. Si mantenga intanto sana, ch'ogni cosa ha il suo fine; e ricordandole l'affetto mio e divotione verso lei, finisco con baciarle le mani e con pregarla a favorirmi al[le] volte de' suoi comandamenti, che me ne farebbe sempre cosa gratissima.
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