Il Sig.r Galileo Galileo.
Firenze.
3873**.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 4 maggio 1639.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 120-121. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Col.mo
De' quindici giorni che dura la fiera, i primi otto sono frustratorii, perchè non ci capita nulla affatto; e perchè lo stendardo si messe domenica passata, per tutta questa settimana non si è visto nè si vedrà nulla. Domenica prossima si comincierà a negoziare. Voglio inferire che per istasera non posso mandare a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma saggio di materia alcuna di questo anno, cioè della presente fiera. Ma posso in ogni modo generalmente avvisare, prima, per quel che appartiene a' servitori, come delle perpetuane ce ne dovranno venire di tutti i colori, alcune di larghezza d'un braccio scarso, tenute in prezzo di un testone il braccio, alcune altre di larghezza di un braccio e mezo, in prezzo di 26 crazie il braccio. Ma io ci soglio veder comparire certa roba che chiamano calis di Lione, largo manco un dito di un braccio, che la rivendon poi a minuto questi fondachi circa 22 soldi; ma a torne una pezza intera da i mercanti franzesi, mi riuscì l'anno passato l'haverla per cinque pezze, e tirò cir[ca] 29 braccia, come sogliono tutte l'altre. Di questa materia ne mando a V. S. un saggio di color turchino, ma ci sarà poi di qualsivoglia colore.
Per la fanciulletta, ci sarebbe certa materia a opere, di lana et accia, di diverso fiorame; è vistosa, ma forse sarà troppo grave.
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