Non ho creduto al riporto, che per essere levato l'assassino di chiesa, il Noncio fosse passato a censure, perchè le leggi stesse ecclesiastiche eccettuano il caso; e sebene per una bolla di Gregorio 14 ci vuole licenza, quella però non è ricevuta, dicono questi casisti, se non in puochi luochi. Qui si fece resistenza, si prohibì la publicatione, si pretese la nullità, e doppo negotio di 4 mesi si finì che il Papa stesso assentì che non si osservasse; e così si prattica.
L'Arisi si scusa che non si cava un soldo dalle entrade, e dice il vero: lo sollicito però al suo debito.
Le raccordo la mia avidità di vedere il discorso della longitudine. Prego Dio che le dia tranquillità, e le bacio le mani.
Ven.a, 22 Ottobre 1639.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo Ser.
F. Fulg.o
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r Sig.r Col.moIl Sig.r Gallileo Gallilei.
Fiorenza.
3934*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 22 ottobre 1639.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVII, n.° 6. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.mo
Io non vorrei che V. S. Ecc.ma decimasse il sommo gusto, che provo in servirla, con le soverchie cirimonie, le quali offendono in un istesso tempo e la mia infinita osservanza e la piena autorità che tiene di comandarmi. Supplicola per tanto a tralasciarle, et in luogo di quelle soggiungere qualche suo comandamento.
La lettera per il Padre Maestro Fulgentio è stata presentata in propria mano; e se egli mi invierà la risposta, V. S. Ecc.ma la vedrà aggiunta con questa.
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