Io non ho saputo prima questo, ch'havrei procurato di ritirarlo da questo fatto; ma poichè egli ha portato a lei puoco rispetto, parmi ch'ella proceda con lui con troppa modestia, mentre dice di stare perplesso in risponderli etc., se bene in questo li verrà a fare troppo honore. Stia però sicuro che le sue cose hanno pochissimo applauso, nè ne vien fatto qua molto conto.
Mi sono stati mandati di Parigi due quesiti da quei matematici, circa de' quali temo di farmi puoco honore, perchè mi parono cure disperate. L'uno è la misura della superficie del cono scaleno; l'altro, la misura di quella linea curva simile alla curvatura di un ponte, descritta dalla revolutione di un cerchio sino che scorra con tutta la sua circonferenza una linea retta etc., e dello spatio piano compreso da quella e del corpo generato per la revolutione intorno all'asse et alla base; il che mi ricordo che una volta mi dimandò lei, ma che infruttuosamente mi vi affaticai. Di gratia, mi dica se sa che queste dua cose siano state dimostrate da niuno, perchè, per quello ch'io vedo, mi parono difficilissimi. L'occasione è nata, che passando un Padre di S. Francesco di Paula(346) qua da Bologna, che è di Parigi et molto intendente delle matematiche, nel discorrere seco di diverse cose, li venni a dire ch'havevo trovato la misura del corpo parabolico nato dalla revolutione della parabola intorno alla base, e che havevo trovato che il cilindro generato dal parallelogrammo circonscritto alla parabola, al detto corpo era come 15 a 8(347), se bene uno de'principali Gesuiti matematici mi havea già un pezzo fa scritto ch'era doppio.
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