Roma.
1287bis**.
CURZIO PICCHENA ad [ORSO D'ELCI in Madrid].
Firenze, 21 dicembre 1617.
Arch. di Stato in Firenze. Acquisto Nardi-Dei, Fascio 2, car. 583. - Autografa la sottoscrizione. Sul di fuori si legge: "1618. De' 21 di Dic.re Risposto a' XI di Gen.o(956), con corriero de' Genovesi".
.... Ho veduto quanto V. S. Ill.ma discorre intorno al negozio del Galilei(957); et anch'io sono stato sempre d'opinione, che quando il mare è grosso, sia impossibile far quelle osservazioni. Egli ha trovato un'invenzione che, per qualsivoglia grande agitazione che faccia la nave o la galera, non viene impedito di potere scoprire i vasselli et adoperar l'occhiale facilissimamente; ma per osservare le stelle d'intorno a Giove un occhiale ordinario, ancorchè buono, non può servire, perchè ce ne vuole uno esquisito et lungo e che stia molto fermo. È ben vero che il Galilei ha facilitato che si possa fare anche questo in una nave che si muova ordinariamente; ma quando il mare è grosso, lo tengo per impossibile: et questa è la maggiore eccezzione che habbia il negozio. Con tutto ciò non si può negare che l'invenzione non sia bellissima et ingegnosissima; sapendosi che molti valenthuomini hanno faticato et sudato per trovar questa longitudine et sempre in vano, et se a qualcuno è parso di haverla trovata era col mezzo dell'eclisse lunare, che avviene molto di rado, dove nell'invenzione del Galilei intervengono ogni notte delli aspetti sustanziali da poter fare le osservazioni, de' quali aspetti egli ha calculato i periodi o le efemeridi per molti anni avvenire, et ho veduto io che corrispondono esquisitissimamente: sì che, a mio giudizio, l'invenzione debbe essere abbracciata et favorita.
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