Ad una più attenta e matura riflessione delle opere altrui deve concorrere altresì una lunga e ben consumata pratica; giacchè i modelli d'un’arte giovano sicuramente a quell'artista che della propria professione conosce pienamente le regole, e che ha talento e genio onde porle in opera; ma la buona pratica continuata è quella poi che lo rende perfetto; ed è da questo concorso appunto, che tutta dipende in qualsivoglia arte la più felice riuscita. Tanto ci viene confermato eziandio dal dottissimo Sulzer. „Nella Storia degli artisti (così egli dice nella sua Teoria generale delle Belle Arti in forma di dizionario) si troverà che i più grandi fra essi sono anche stati i giù grandi lavoratori. A questo esercizio continuo nella meccanica dell'arte deve anche unirsi un continuo studio delle migliori opere altrui. Esso giova oltre modo col perfetto sviluppamento del proprio ingegno, non essendo esso pure che un eccellente e perpetuo esercizio„.
Per la musica da teatro e da camera, istrumentale e vocale, seria e buffa ecc., essendo molti i pezzi di vero buon Gusto, espressivi, significanti, ed in tutto corrispondenti al loro prefisso scopo che in oggi conta la nostra Italia, e questi prodotti nel corso poco meno di mezzo secolo in qua90, si può aver a piacere un copioso numero di buoni ed ottimi modelli in tutti gl'indicati generi, di cui una conveniente e ben intesa imitazione, altrettanto perfette ed aggradevoli può rendere le novelle produzioni91. Per la musica ecclesiastica poi di proprio vero buon Gusto (tanto per la più grandiosa e concertata con diverse voci e diversi strumenti, quanto per la più semplice e da organo), essendo in oggi più generale la corruzione, e più scarsi perciò i buoni modelli, sarebbe d'uopo per la stessa una ben intesa riforma.
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