Pagina (187/355)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - I Lucchesi diventano fittaioli dello impero; poi con diuturna industria anco vicarii. - I nobili non vonno compagnia nel governo della repubblica, e il popolo li caccia via dai maestrati non già dalla città: rimedio unico per purgare gli stati dalle consorterie. - Legge proposta da Francesco Guinigi buona o trista secondo i tempi e gli uomini, e tuttavia necessaria. - Giovanni degli Obizzi e come rintuzza la improntitudine sua. - Statuto del 1372 nè libero nè' tiranno, e seme di rancori. - Il maestrato dei conservatori della libertà prima si riforma, poi per la morte del Guinigi si cassa; gli surrogano l'ufficio dei Commissari di Palazzo, ma ad altro fine. Principia lo screzio fra i Forteguerra ed i Guinigi; moto dell'Obizzi spento nel sangue. - I Forteguerra esclusi dai maestrati. - Il senato s'industria rimediarci e come. - Bartolomeo Forteguerra viene alla prova delle armi; è vinto. - Il gonfaloniere Forteguerra da Forteguerra messo alle coltella. - Lazaro Guinigi si fa tiranno: instituisce una maniera di governo oligarchico d'interessi materiali. - Lazaro è ammazzato dal nipote di Bartolomeo Forteguerra, ma i Guinigi non cascano, anzi Paolo Guinigi si fa tiranno assoluto; sua viltà e sua avarizia; pure ha la Rosa di oro da Roma. - I Lucchesi lo combattono, lo vincono, lo condannano a morte; poi lo mandano prigione a Pavia, dove muore. - Riforma dello stato. - Pietro Cenami gonfaloniere, procedendo rigido più che non conveniva, è ammazzato: vendetta che ne pigliano i Lucchesi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





Lucchesi Francesco Guinigi Obizzi Guinigi Commissari Palazzo Forteguerra Guinigi Obizzi Forteguerra Forteguerra Forteguerra Forteguerra Guinigi Bartolomeo Forteguerra Guinigi Paolo Guinigi Rosa Roma Lucchesi Pavia Cenami Lucchesi