- I Lucchesi diventano fittaioli dello impero; poi con diuturna industria anco vicarii. - I nobili non vonno compagnia nel governo della repubblica, e il popolo li caccia via dai maestrati non già dalla città: rimedio unico per purgare gli stati dalle consorterie. - Legge proposta da Francesco Guinigi buona o trista secondo i tempi e gli uomini, e tuttavia necessaria. - Giovanni degli Obizzi e come rintuzza la improntitudine sua. - Statuto del 1372 nè libero nè' tiranno, e seme di rancori. - Il maestrato dei conservatori della libertà prima si riforma, poi per la morte del Guinigi si cassa; gli surrogano l'ufficio dei Commissari di Palazzo, ma ad altro fine. Principia lo screzio fra i Forteguerra ed i Guinigi; moto dell'Obizzi spento nel sangue. - I Forteguerra esclusi dai maestrati. - Il senato s'industria rimediarci e come. - Bartolomeo Forteguerra viene alla prova delle armi; è vinto. - Il gonfaloniere Forteguerra da Forteguerra messo alle coltella. - Lazaro Guinigi si fa tiranno: instituisce una maniera di governo oligarchico d'interessi materiali. - Lazaro è ammazzato dal nipote di Bartolomeo Forteguerra, ma i Guinigi non cascano, anzi Paolo Guinigi si fa tiranno assoluto; sua viltà e sua avarizia; pure ha la Rosa di oro da Roma. - I Lucchesi lo combattono, lo vincono, lo condannano a morte; poi lo mandano prigione a Pavia, dove muore. - Riforma dello stato. - Pietro Cenami gonfaloniere, procedendo rigido più che non conveniva, è ammazzato: vendetta che ne pigliano i Lucchesi.
| |
Lucchesi Francesco Guinigi Obizzi Guinigi Commissari Palazzo Forteguerra Guinigi Obizzi Forteguerra Forteguerra Forteguerra Forteguerra Guinigi Bartolomeo Forteguerra Guinigi Paolo Guinigi Rosa Roma Lucchesi Pavia Cenami Lucchesi
|