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      Si pole andare placidamente ora. Non importa più che io corra gran cosa, perchè i' mago non esiste più nin chesto mondo. La prima locanda che te troverai, fermati; perchè ci s'ha a rinfrescare, pernottare e tutto. Ma bada con questo che quel che mangi te, voglio mangiare anch'io; e accanto a i' tuo fianco m'hai a tenere, tanto a mangiare, quanto a dormire e tutto.» - Dice Antonio: - «Cara cavallina; noi siamo prossimi a una locanda e anche a una locanda regia.» - «È quello che io bramo.» - Si ferma questo signore a questa locanda. Vanno a prender la cavallina: - «Grazie, grazie: fermi! La cavallina che non sorta da i' mio fianco.» - «Non si può mettere nella rimessa, con rispetto, nella stalla?» - «No, no, no! deve stare accanto a i' mio fianco.» - Entra nella sala di pranzo, entra, si pianta la cavallina accanto a i' suo fianco sur un divano a sedere. Gli portava da mangiare, gli dava da bere, la custodiva in tutto. Dice: - «La camera! preparatemi una camera.» - Dicono i camerieri: - Guardiamo un pò se la mette a letto la cavallina.» - In camera in dove devo stare io, accanto a i' mio letto ci deve stare un divano grande; se non basta uno, anche due assieme; e sopra a riposare la cavallina accanto a i' mio fianco.» - Il fatto si è, accomodata la camera d'Antonio, accomodato per riposare la cavallina: - «Potete chiudere i' quartiere e di drento cercherò io di mettere i' mio segreto[4].» - Andato via i servitori, si chiude drento co' i' segreto, Antonio. Dice la cavallina: - «Caro Antonio, io qui non ci voglio dormire.


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La novellaja fiorentina
Fiabe e novelline
di Vittorio Imbriani
Editore Vigo Livorno
1877 pagine 708

   





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