Sente l'istessa voce del vecchio che s'affaccia: - «Vedi tu, se tu siei stato tradito? Ora tu siè' morto: che vuoi tu fare? Non c'è altro scampo» - dice - «chè alle dodici viene il drago. O senti: li vedi questi morti? Mettigline tre o quattro costì; ed empigli un bel bigotto d'acqua.» - Questo ragazzo obbedisce subito a quel che dice il vecchio. - «E quando tu senti che gli ha mangiato tutti questi morti, e gli ha bevuto; lui s'addormenta. Vai adagio, adagio; attaccati al collo. Lui va via e ti porta via da questo posto.» - E questo vecchio si vole che fosse l'anima di suo padre, de' tre fratelli. Questo ragazzo gli fa tutta l'obbedienza; prepara tutta la roba come aveva detto e si mette da sparte d'un cantuccio, niscosto. Quando gli è le dodici, eccoti il drago, bruummatatapum! Si mette a mangiare tutti questi morti; beve; e poi si mette a dormire saporitamente. Questo ragazzo adagio adagio si attacca al collo; e il drago che sente e non sa che sia, via fori della buca. E lui, gli riesce di attaccarsi ad un albero.[5] Dunque la mattina, sapete bene, i contadini vengon giù presto, all'alba; quando sono a questo posto, dice: - «Oh c'è gente sopra quegli alberi.» - Dicono gli altri: - «Eh, c'è davvero, io vo' a casa.» - E tornano tutti addietro. Vanno a casa; e prende la falce, prende la vanga: - «Perchè» - dice, - se è qualche traditore, in tanti si ammazza.» - Aspettan che si faccia lume e veggon che gli è un omo davvero: - «Che fai costassù?» - «Ahn!» - dice, - «sono un povero disgraziato!
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