Pagina (983/1913)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In qualunque modo si sieno formate le lingue primitive, e gli uomini abbiano cominciato ad intendersi ed esprimersi scambievolmente mediante gli organi della favella, certo è che questo non è avvenuto se non a pochissimo per volta, sinchè una lingua non è stata applicata alla scrittura; perchè la convenzione individuale di ciascheduno, non può essere se non lentissima e difficilissima. Di più è certo che l'uso di tutte le lingue nel loro nascere fu ristretto [1204]a una piccolissima società, dove la convenzione era meno difficile, perchè fra un piccolo numero d'individui. Ma trattandosi di arricchire, accrescere, regolare, ordinare, perfezionare, e in qualunque modo migliorare una lingua già parlata da una nazione, dove la convenzione che deriva dall'uso è lentissima, difficilissima, e per lo più parziale e diversa, il principale e forse l'unico mezzo di convenzione universale (senza cui la lingua comune non può ricevere nè miglioramento nè peggioramento), è la scrittura, e fra le scritture quella che 1. va per le mano di tutti, 2. è conforme ne' suoi principii, e nelle sue regole, vale a dire la letteratura largamente considerata. Perchè la scrittura non letterata, o non importante in qualunque modo per se stessa, come lettere cioè epistole ec. ec. è soggetta quasi agli stessi inconvenienti della viva voce, cioè si comunica a pochi, (forse anche a meno di quelli a cui si comunica la voce di un individuo) e non è uniforme nè costante nelle sue qualità. Insomma si richiede un genere di scrittura che sia nazionale, e possa produrre, stabilire, regolare e mantenere la convenzione universale circa la lingua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913