La sinonimia, dico, si dee riconoscere per causa immediata di gran parte di tutto ciò, riconoscendo per cause prime o mediate ec. altre cose più materiali, come la diffusione ec. ec. Or come la sinonimia? Eccolo. Non solo i significati simili o poco differenti delle diverse parole, ma anche i più distinti e lontani sono confusi dal tempo, dalla negligenza, dall'ignoranza di coloro a' quali trasmigra una nuova lingua ec. dallo stesso uso di parlare o scrivere elegante e metaforico ec.: così che delle parole disparatissime divengono sinonime. P.e. [1506]presso gli spagnuoli il verbo quaerere (querer) è passato a significar velle, volvere (bolver) redire, circa (cerca) prope; presso i medesimi e gl'italiani il verbo clamare (llamar, chiamare) al senso di vocare; presso i francesi donare (donner) al senso di dare. Questo per forza di sinonimia che appoco appoco rendendo proprio di quelle voci quel senso disparatissimo, ha spento quelle che l'aveano realmente in proprietà ec. ec. L'etimologia di queste voci, e il modo in cui sono arrivate a questo significato ec. facilmente si trova, riguardo alla lingua latina ch'è la madre immediata di dette tre lingue. Ma facciamo conto che dallo spagnuolo o dal francese nascesse una nuova lingua, come certo nascerà col tempo, giacchè esse medesime son già molto diverse da' loro principii; certo che gli etimologisti si troverebbero imbrogliatissimi, ancorchè seguitassero ancora a conoscer bene l'antico latino, come già si trovano molto confusi intorno a molte parole derivate pure immediatamente dal latino, ma tanto svisate di significato che più non si raffigurano.
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