Quanto finora abbiamo auto fortuna di vedere in soggetto così vasto e capace di tante e sì continue osservazioni, si narra nelle seguenti esperienze.
ESPERIENZE
PER CONOSCER SE L’ACQUA SI DILATI NELLO AGGHIACCIARE
Fu opinione del Galileo che il ghiaccio fosse più tosto acqua rarefatta che condensata: poiché la condensazione (dic’egli) partorisce diminuzion di mole ed augumento di gravità, e la rarefazione maggior leggerezza ed augumento di mole. Ma l’acqua nell’agghiacciarsi cresce di mole, e ’l ghiaccio già fatto è più leggiero dell’acqua standovi a galla, ecc.
Supposto questo, il che vien dimostrato apertamente dall’esperienza, fummo curiosi di vedere quel che l’acqua sapesse fare quando si trovasse ristretta in un vaso dove non fosse un minimo spazio da rarefarsi, e per di fuori avesse d’ogn’intorno il ghiaccio per congelarla; vedendosi continuamente, in conformità del detto del Galileo, che l’acqua tanto formata in ampie falde di ghiaccio, quanto rotta in minimi pezzi di qualsivoglia grandezza e figura sta a galla sopra all’altr’acqua; argomento infallibile, che nell’atto del congelarsi, attesa tutta la mole che s’agghiaccia, se le arroge leggerezza, o sia per interponimento di minimi spazi vacui o per un minuto permischiamento di particelle d’aria o d’altra simil materia; le quali, non altrimenti che le puliche nel cristallo e nel vetro, così si scorgono per entro il ghiaccio sperandolo all’aria chiara, dove più fitte e dove più rade, che a romperlo poi sott’acqua in minutissime schegge si veggono scapparne fuori in gran novero.
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