Malgrado la cosa possa sembrar nuova a chi non ha penetrato il concetto fondamentale dell’anarchismo, la verità è che i socialisti sono dei violenti, mentre noi siamo contrari ad ogni violenza, salvo quando essa ci è imposta, per ragion di difesa, dalla violenza altrui. Siamo per la violenza oggi perchè è il mezzo necessario per abbattere la violenza borghese; saremmo per la violenza domani se ci si volesse imporre violentemente un modo di vita che non ci convenisse. Ma il nostro ideale, l’anarchia, è una società fondata sul libero accordo delle libere volontà dei singoli. Siamo contro l’autorità perchè l’autorità è violenza, in pratica, di pochi contro i molti; ma saremmo contro l’autorità lo stesso, se essa fosse, secondo l’utopia democratica, la violenza della maggioranza contro la minoranza.
I socialisti sono dittatoriali o parlamentari.
La dittatura, s’intitoli pure dittatura del proletariato, è il governo assoluto di un partito, o piuttosto dei capi di un partito che impongono a tutti il loro speciale programma, quando non siano i loro speciali interessi. Essa si annunzia sempre provvisoria, ma, come ogni potere, tende sempre a perpetuarsi e ad ingrandire il proprio potere, e finisce o col provocare la ribellione o col consolidare un regime di oppressione.
Noi anarchici non possiamo non essere avversari di ogni e qualsiasi dittatura. I socialisti, che preparano gli animi a subire la dittatura, pensino almeno ad assicurarsi che al potere vadano i dittatori che essi desiderano, giacchè, se il popolo è disposto ad ubbidire, c’è sempre pericolo che ubbidisca ai più abili, cioè ai più malvagi.
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