Combattuta piú che ogni altra, per le molte radicate convenzioni alle quali minaccia rovina; creduta piú d'ogni altra utopistica, perché naturale indolenza degli spiriti vede impossibilità là dove è molta difficoltà; soggiacente piú d'ogni altra all'umorismo, perché la sua soluzione suppone un complesso di elementi tutt'affatto diversi da quelli che abbiamo visto funzionare fino ad oggi, ed un centro di gravità nell'edificio sociale altro da quello che vediamo oggi ancora a base d'ogni convenzione; non ha potuto tuttavia resistere alla legge imperativa dell'ordine razionale, ed è venuta a porsi sul tappeto verde naturalmente, necessariamente. Essa è venuta perché dovea venire, e sta perché la logica lo vuole.
Ecco perché la coalizione degli elementi aristocratici ed autoritarii cogli elementi pseudodemocratici che la combatterono con tutte le armi, generose ed ingenerose, dal suo primo apparire sotto la forma dottrinaria del neoplatonismo, non hanno potuto impedire che, attraverso a tutte le vaghe e barocche parvenze che andò mano mano assumendo nelle sue diverse fasi, e per la imperfetta determinazione e per le subbiettive deficienze dei suoi apostoli, non giungesse ad invadere l'ordine pratico, e definirsi nelle sue varie determinazioni come questione civile, sociale, politica, economica, umanitaria, ed in ciascuno di questi aspetti inanellarsi saldamente a tutte le questioni che preoccupano la età moderna...
... Avvertita la legittimità di un principio, la coscienza che ha per naturale obbiettivo il vero ed il giusto, vi si conforma con irresistibile necessità e sotto l'impulso prepotente della legge d'analogia lo applica a tutti i casi identici.
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