Delle sette isole delle Canarie e delli loro costumi.
Partimmo dalla infrascritta isola di Madera seguendo il nostro cammino per ostro e pervenimmo alle isole di Canaria, che sono distanti dell'isola di Madera circa miglia trecento e venti. Queste isole di Canaria sono sette: quattro abitate da cristiani, cioè Lanzarotta, Forte Ventura, la Gomera e il Ferro; tre sono de idolatri, cioè la Gran Canaria, Teneriffe, la Palma. Il signore di queste abitate da cristiani è nominato Ferrera, gentiluomo e cavalier naturale della città di Sibillia e soggetto al re di Spagna. Il vivere di questi cristiani, per quello che hanno queste isole, è pan d'orzo, carne e latte assai, principalmente di capra, delle quali ne hanno molte. Non hanno vini né formenti, se d'altre parti non ve n'è portato; pochi frutti, né quasi niuna altra cosa buona hanno. Trovasi in queste isole copia di asini salvatichi, e spezialmente nell'isola del Ferro. E sono queste isole lontane l'una dall'altra da quaranta in cinquanta miglia; tutte stanno alla fila l'una doppo l'altra, e guardasi la prima con l'ultima, quasi levante e ponente. Si tragge da queste isole gran somma d'una erba che si chiama oricello, con il quale si tingono panni, il qual capita in Calese e al rio di Sibillia, e de lí si naviga per levante e per ponente. Traggesi etiam gran somma de corami di capra, che sono grossi e in tutta perfezione, e sevo assai e anche di buoni formagi. Gli abitanti di queste quattro isole soggette a' cristiani sono canarii, e sono differenti di linguaggio e poco s'intende l'un con l'altro; le quali isole non hanno alcuno luogo murato, salvo villaggi, ma hanno ridotti nelle montagne, per esser quelle altissime, e passi molto forti, che tutto il mondo non gli pigliaria salvo che per assedio.
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