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      Compita che ella ha di andare piú volte attorno al fuoco, si mette appresso della catedra del detto sacerdote, il qual di continuo la va inanimando, e spogliatasi de' suoi vestimenti nuda, avendosi prima molto ben lavato il corpo secondo l'usanza loro, si cuopre con un lenzuolo molto sottile e bianco e, ammonendola e confortandola il sacerdote, ella istessa si lancia nel fuoco. E se alcuna si spaventa di far questo, come suol talora accadere, che vedendo l'altre che sono nel fuoco far atti strani e dolersi, e che par che vorriano uscirne fuori, e per questa paura orribile alle volte tramortiscono, gli astanti che son ivi vicini la aiutano a gittarsi nel fuoco, overo la buttano al suo dispetto e per forza. E bruciati che sono i corpi, pigliano la cenere e la mettono nei vasi, e fanno monumenti belli dove conservano detti vasi; dipoi con molti e varii modi piangono i lor mariti.
     
     
      Delle cerimonie dell'India interiore circa i lor morti, e del modo di sepelirli.
     
      Quelli dell'India interiore si cuoprono la testa con i sacchi, quando gli muore alcuno. Altri piantano in mezzo della strada alcuni legni lunghi, e in cima di essi mettono carte dipinte e tagliate che giongono sino in terra, e ivi stanno per tre giorni a piangere, e sonando certi instromenti fatti di metallo, danno per l'amor di Dio certe vivande da mangiare a' poveri. Altri tre giorni continui piangono con tutta la famiglia, e li vicini vengono alla casa del morto, nella quale in quel tempo non si fa da mangiare, ma vien loro portato di fuori cotto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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