E che questa cosmografia della opinione mia sia vera, lo fa chiaro la pittura di tutto quello che è stato qui discoperto, e il bossolo da navigare ci insegna e mostra pontualmente la linea del diametro del mondo nell'isole degli Astori, come se ne è piú di lungo nel secondo libro ragionato. Sí che da questa linea verso oriente chiamo io una metà del mondo, nella quale Africa, Asia ed Europa si comprendono, e da quella stessa verso occidente chiamo l'altra metà, nella quale queste nostre Indie e terra ferma cadono.
Vediamo che questa terra ferma dell'Indie apre una bocca a modo d'una cornetta da cacciatore, e la sua punta, ch'è verso tramontana, è la terra che chiamano del Lavoratore, che sta 60 gradi o piú lontana dall'equinoziale; e l'altra ponta, ch'è verso mezzodí, sta 8 gradi dall'altra parte della linea dello equinozio, e quest'altra ponta si chiama il capo di S. Agostino. E partendo da una ponta per andare all'altra terra, bisognerebbe navigare, costeggiando a questo modo, piú di tremila leghe dalla parte interiore di queste ponte del Cornetto; ma volendo fare questa istessa navigazione per la parte di fuori, entrando dallo stretto che discoperse il capitano Fernando di Magaglianes, bisognerebbe fare piú di seimila leghe, chi tal cammino facesse per giungere dalla parte di fuori all'altra ponta di tramontana che s'è detta (se, come ho detto, questa ponta non si giunge con Asia, poi che secondo l'opinione mia tutta questa terra ferma viene abbracciata d'ogni intorno dal mare Oceano), percioché, come la nuova cosmografia ci mostra, correndo dal detto capo di S. Agostino verso mezzodí si dilata questa terra ferma fino al detto stretto di Magaglianes, che sta a 25 gradi e mezzo dall'altra parte della linea equinoziale.
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