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      .. mio figlio, o il figlio di mio figlio saranno conti... e questa condizione la metteremo nel patto nuziale.
      Codeste parole in bocca del Galantino è indubitabile che denno far senso. Ma coloro a cui per avventura potessero riuscire ingrate, si consolino pensando che le ha pronunciate un ribaldo in collera; quelli poi che ci vedessero balenar dentro pur qualche barlume di verità, riflettano che la verità non ha paura di farsi annunciare nemmeno dalla bocca dei tristi, tanto ella è invulnerabile.
      Ma la voce del Galantino, in ragione che parlava, s'era venuta alzando gradatamente, tanto che, alle ultime sue parole, donna Paola comparve all'ingresso della sala. - Ah! esclamò allora la contessa nel vederla, sentite anche voi... sentite, ajutatemi, consigliatemi; e fece tre o quattro passi rapidi dal canapè alla soglia della porta su cui donna Paola stava ritta e severa, e le prese strettamente la mano, traendola nell'altra camera e dicendo al Galantino, mentre gli si rivolgeva: - Aspettate.
      Passarono alcuni minuti. Il Galantino, alterato nel viso e parlando tra sè e se, misurava nel frattempo a gran passi la camera. Ricomparve poco di poi donna Paola sola. Ricomparve, e mettendosi a sedere e facendo sedere il Galantino:
      - Scusate, signore, disse, se mi prendo la libertà di dirvi che dovevate avere maggior riguardo al dolore profondo di quella povera donna. E pronunciò queste parole in modo che al Galantino sbollì ogni sdegno, e si sentì umiliato.
      - Vostra signoria mi perdoni, ma io venni qui con tutte le migliori intenzioni, e se ho potuto far dispiacere all'egregia signora contessa, ne sono sinceramente pentito.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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