Pagina (956/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      A coloro poi bisogna aggiungere un'altra classe di Romani: ed era quella costituita, in prima, da alcuni letterati ed eruditi di professione, quali il Guattani, l'Orlandi, il Cicognini, ecc., ecc., uomini innamorati del quieto vivere, del silenzio e del pranzo settimanale in casa Braschi, in casa Albani, in casa Massimi: tutta gente che idolatrava Roma antica nei libri, nelle lapidi, nelle monete, in tutto ciò che era morto; ma non avrebbe mai fatto sacrificio di un solo pranzo per rivederla viva e risorta; in secondo luogo, da altri letterati, chiari d'ingegno, e galantuomini, e anche indipendenti da cardinali e da principi e da duchi, ma non indipendenti da sè stessi e dai caparbj pregiudizj; tra costoro certamente primeggiava il nostro Verri Alessandro, in molte cose tanto simile al fratello Pietro, e in troppe altre così diverso; il quale Alessandro, ad onta delle sue Notti Romane, avrebbe voluto veder ruinare tutta Roma, piuttosto che essere spettatore dell'invasione ognora crescente delle idee rivoluzionarie. Finalmente venivano alcuni artisti, architetti, scultori, pittori già saliti in gran fama, e già adagiati nella ricchezza, e che dell'una e dell'altra eran debitori alla protezione e del papa e dei cardinali e dei ricchi patrizj, tra' quali si distingueva il celebre Mariano Rossi e il Tofanelli e il Nocchi scolare del Battoni, e il Pacetti Vincenzo che, quantunque fosse un ottimo uomo, avea sempre crollato la testa alle notizie di Francia, e avea consigliato Canova, che non si fece molto pregare, a cavarsela da Roma prima che arrivassero i tempi bruschi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Romani Guattani Orlandi Cicognini Braschi Albani Massimi Roma Verri Alessandro Pietro Alessandro Notti Romane Roma Mariano Rossi Tofanelli Nocchi Battoni Pacetti Vincenzo Francia Canova Roma