Ora queste sono il risultato, l’espressione e la misura delle sensazioni e dello stato che esse produssero in noi. La memoria quindi, o la carta dovrebbero conservare con ogni cura le traccie delle epoche importanti della nostra vita. Perciò tener un giornale sarà cosa molto utile.
9.° Bastare a sè stesso, esser per sè stesso tutto in tutto, e poter dire: «Omnia mea mecum porto» (porto con me tutte le cose mie), ecco certamente la condizione più favorevole per la nostra felicità; perciò non si saprà mai ripeter abbastanza la massima di Aristotele: «La felicità è per coloro che bastano a se stessi» (Mor. ad Eud. 7, 2). (In fondo è lo stesso pensiero, presentato in modo graziosissimo, che esprime la sentenza di Chamfort messa per epigrafe a questo trattato: «La felicità non è cosa facile a conquistare: è difficile trovarla in noi, affatto impossibile poi trovarla altrove»). Perocchè da una parte non si può contare con sicurezza che sopra sè stessi; e d’altra parte le fatiche e gl’inconvenienti, i pericoli e gli affanni che la società porta seco, sono innumerevoli ed inevitabili.
Non v’ha strada che più ci allontani dalla felicità della vita alla grande, della vita dei conviti e dei festini, di quella vita che gl’inglesi chiamano high life, perocchè cercando di trasformare la nostra miserabile esistenza in una successione continua di gioie, di piaceri e di divertimenti, non si può mancare d’incontrar il disinganno, senza tener conto delle menzogne reciproche di cui si fa scambio in quel mondo e che ne sono l’accompagnamento obbligato(30).
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