L'anno 1282 fu quello in cui i Fiorentini fissarono quella forma di governo che poi mantennero fino alla caduta della repubblica, e della quale sussistono anche al presente alcune istituzioni. Io intendo parlare dei priori delle arti e della libertà, il cui collegio ebbe il nome di Signoria. Il governo di Firenze, dopo che il cardinal Latino vi potè stabilire la pace interna, venne affidato a quattordici savj, otto guelfi e sei ghibellini. Da questa forma di reggimento, il di cui potere esecutivo era affidato ad un consiglio troppo numeroso per agire di perfetto accordo, ad un consiglio che fino dalla sua istituzione medesima aveva in sè gli elementi della discordia e dove regnava lo spirito di parte, pareva derivarne danno allo stato: inoltre la gelosia della plebe verso i grandi riusciva pure pregiudicevole a questo collegio, ove trovavansi molti gentiluomini; e perciò si andava dicendo che d'una repubblica mercantile dovevano averne l'amministrazione i soli mercanti. Quindi i Fiorentini verso la metà di giugno del 1282 istituirono una nuova magistratura affatto democratica, i di cui membri ebbero il titolo di priori delle arti, per indicare che l'assemblea de' primi cittadini d'ogni mestiere rappresentava tutta la repubblica. Nella prima elezione non furono ammessi tutti i mestieri indistintamente alla prerogativa di dare i capi allo stato. La prima volta ebbero quest'onore tre sole arti, risguardate come le più nobili; ma nella seconda elezione (cioè due soli mesi dopo, perchè l'elezioni dovevano rinnovarsi tutti i due mesi) si raddoppiò il numero de' priori, onde ognuna delle sei arti maggiori, a cadauna delle quali corrispondeva un quartiere della città, avesse il suo priore.
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