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      Oleggio dopo essersi trattenuto ottantadue giorni nel territorio fiorentino, consumandone sessantuno nell'inutile assedio di un debole castello, levò il campo il 16 ottobre, tornando nello stato bolognese per istrade signoreggiate da gentiluomini ghibellini suoi alleati97.
      Dopo la ritirata dell'esercito milanese i Fiorentini si presero cura di premunirsi in avvenire contro somiglianti invasioni. Fortificarono tutti i passaggi degli Appennini; assoldarono molte truppe regolari; accrebbero le imposte in modo d'avere annualmente una rendita di 360,000 fiorini; e per ultimo in dicembre segnarono un trattato d'alleanza difensiva colle tre comuni di Perugia, Siena ed Arezzo. Le quattro repubbliche si obbligarono a tenere continuamente in sul piede di guerra un'armata di tre mila cavalieri per la difesa della libertà. Ma la sola Firenze ne aveva di già sotto le armi un numero ancora maggiore98.
      La potenza de' Ghibellini di Lombardia aveva fino a tale epoca trovato il suo contrappeso in quella della casa guelfa che regnava in Napoli; ma dopo che Giovanna era succeduta al saggio Roberto, tutte le forze de' sovrani e del popolo, consumate in una terribile guerra civile, parevano quasi affatto spente, ed i Fiorentini, stretti dall'arcivescovo di Milano, volgevansi invano verso l'erede di quella casa d'Angiò, che lungi dal potere difenderli, aveva essa stessa bisogno della loro protezione.
      Il re d'Ungheria aveva di nuovo nel 1350 attraversato l'Adriatico per condurre nel regno di Napoli dieci mila uomini di cavalleria, che lo avevano seguito montati sopra battelli scoperti99. Egli non aveva galere per proteggere la sua flottiglia, di modo che, se Giovanna non avesse lasciata perire la sua marina, essa avrebbe potuto agevolmente fermare gli Ungari sulle opposte rive, o affondare le barche sulle quali si avventuravano.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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