— Oh, se non fosse di noia al padrone! — rispose quegli con gratitudine. — Il padrone legge con molta grazia e chiarezza! —
Saint-Clare prese il libro, e guardandolo nelle pagine aperte dinanzi a sé, si pose a leggere uno dei passi a cui erano stati fatti larghi contrassegni dalla mano di Tom:
«Quando il Figliuolo dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi Angeli, allora egli sederà sopra il trono della sua gloria.
«E tutte le genti saranno radunate davanti a lui ed egli separerà gli uomini gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capretti.»
Saint-Clare lesse con voce concitata sino alla fine dei seguenti versetti:
«Allora il Re dirà a coloro che saranno a sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno!
«Perciocché io ebbi fame e voi non mi deste da mangiare; ebbi sete, e non mi deste da bere; io fui senza ricovero e non m’accoglieste; fui nudo e non mi rivestiste; fui infermo ed in carcere, e non mi visitaste.
«Allora quelli risponderanno a lui, dicendo: Signore, quando t’abbiamo visto aver fame o sete, esser senza ricovero, o ignudo, o infermo, o in carcere, e non t’abbiam sovvenuto?
«Quindi egli risponderà loro: Io vi dico in verità che, in quanto non l’avete fatto ad uno di questi uomini, neppure lo avete fatto a me.»
Quest’ultimo passo parve produrre una forte impressione in Saint-Clare, che lo rilesse due volte, e la seconda lentamente, come se n’avesse esaminato con la mente ciascuna parola.
— Tom, — diss’egli — coloro contro i quali è pronunziata sentenza così terribile, avranno menato, come me, una vita comoda, facile e onorevole, non dandosi alcun pensiero d’informarsi se molti dei loro fratelli soffrivano la fame o la sete, se erano ammalati o in carcere.
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