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      Napoli, 13 agosto, 1639.
      Le sopraddette lave son quelle che han fatto tutto il male, avendo portato via non solo le campagne, palazzi, chiese, ville in quantità, ma città quasi intiere per la lunghezza del viaggio, essendo da sei miglia dalla bocca della montagna alla marina, dove andavano a finire con tutta la materia che usciva di lassù, e terre che trovano, perciò il mare è riempito, ed ha dato gran quantità di paese ad alcuni di quella parte.
     
     
      CXI.
      Gio. Lanfranco al sig. Ferrante Carlo.
     
      Con un'altra mia feci riverenza a V. S. illustrissima, con avvisarla che per il procaccio passato le inviai il ritratto del Vesuvio, qual di già averà ricevuto, ed acceTtato l'animo buono che ho di servire all'illustrissima sua persona; quale conoscendo quanto sia benigna, ardirò di supplicarla in un certo grandissimo travaglio, per il quale sono ricorso alla pietà dell'eminentissimo sig. Cardinal Padrone, il qual di già si compiacque per sua benignità favorirmi, ed è, che dovendo avere certo resto dalli monaci di S. Martino per la pittura fatta in quella chiesa(172), i quali mi allungavano troppo, e per essere in necessità di far molte spese, mi convenne supplicarne di ciò, come ho detto, il sig. Cardinale a interponersi a farmi sodisfare, siccome fece con una sua; li Padri, vedendo questo, mi diedero la metà di quello che dovevano d'accordo per istromento, con rispondere a monsignor Nunzio, che tra quindici giorni avrebbero sodisfatto intieramente. Ora è passato di molti mesi; e quando con ogni umanità ho dimandato tal resto, mi risposero con brutte parole, e di più attaccandomi una lite eterna ed inumana, spropositatissima, della quale ne ho informato S. E. per via di monsig.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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