10.° Si desidera sapere se in questo tempio vi sia quella puritą, grandezza, sodezza, maestą ed euritmia antica, la quale si richiede dalle regole, poichč si vede l'ordine suo variato; si veggono capitelli sopra capitelli con cartelle in mezzo sopra i pilastri del portico superiore, cornici doriche intagliate senza triglifi, e dove vi sono, si veggono messi fuori degli angoli, ed altre cose, le quali, per essere di nuova invenzione, si dubita che si possano usare secondo l'arbitrio dell'architetto, ovvero se facciano che le opere di romane diventino barbare.
In tutti questi dubbi si ricerca il parer suo con il disegno stabilito. E, facendo fine, gli prego da N. S. lunga salute.
XVIII.
Martino Bassi al sig. dottor Guido Mazzenta.
Illustr. signor mio osservandissimo, Poichč non devono nč possono mancare in V. S. quei regolati affetti ch'ella dice, e che ci ammaestra Vitruvio, e che nell'uno e nell'altro dovranno maggiormente essere per il conseguimento di questo santissimo giubileo, non dubito punto che V. S. non debba e possa conoscere e giudicare in che ci moviamo con ragione e ci rispondiamo assentatamente e dove no. E per cominciare colle sue parole, dico: Se V. S. o il vener. capitolo conosce che l'operar mio intorno alla fabbrica del glorioso s. Lorenzo sia buono, perchč non mi lascia condurre l'opera al compimento della cornice per compararla poi con la fabbrica di s. Pietro? e che mentre si fosse dato compimento all'intorno dalla cupola in gił si poteva coll'esempio dei Filippi e d'altri averne que' pareri che pił li fosse piaciuto, oltre a quel poco di discorso che li promisi di fare, e per il quale mostrarono tutti di restarne contenti.
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Bassi Guido Mazzenta Vitruvio Filippi
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