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      E andando la nave inanzi, ella giunse al porto, e stette ferma alla riva ed ellino lodavano Iddio divotamente dicendo: Te Deum laudamus.
      Come san Brandano co' suoi frati truovano la terra di promissione de' santi,
      e 'l paradiso delle delizie.
      E avendo compiuto lo lodo di Dio, e' dismontano tutti in terra, di nave. Incontanente e' viddono quella terra pių preziosa che tutte le altre terre, pella sua bellezza e pelle maravigliose e graziose cose e dilettevole che v'erano dentro, sė come di belli e chiari e preziosi fiumi; colle sue acque molto dolcissime e fresche e soave; ed eravi alberi di molte maniere, tutti preziosi di preziosi frutti, e assai eravi rose e gigli e fiori e viole e erbe e ogni cosa odorifera e perfetta in sua bontā; ed eravi uccelletti cantatori d'ogni dilettevole natura; e tutti cantavano ordinatamente dolcissimo e soave canto, ben pareva veramente tempo dilettevole a modo di dolce primavera. Ed eravi le strade e le vie tutte lavorate d'ogni natura pietre preziose, ed eravi tanto bene che molto rallegrava lo cuore di tutti quelli che la vedeva colli occhi, ed eravi bestie dimestiche e salvatiche d'ogni maniera. Andavano e stavano a loro piacere e volontā, e tutte stavano insieme dimesticamente, sanza volersi fare niuno male o alcuna noia, l'uno a l'altro. Ed eravi uccelli per questo modo, e stavano insieme somigliantemente. Ed eravi vigne e pergole sempre ben fornite di preziose uve, che la sua bontā e bellezza avanza tutte l'altre. E veggiendo eglino queste cose e dell'altra assai che noi non abbiamo detto, noi non ci ricordavamo del mondo, nč del nostro munistero nč di niuna cosa che ci fosse mai incontrata, nč fame, nč sete nč sonno mai non avemo; mai non v'era nč notte nč nugoli nč cosa che mai rincresciesse: ogni piacere che a noi dilettava, tutti gli abbiavamo a compimento, per quelli quaranta dė che noi stemmo.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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