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      In questo caso, o anche la materia è poi pensata consistere di atomi simili ma di grado inferiore (spiritualismo monistico o monadologico), oppure l'atomo dell'animo è ritenuto specificamente diverso dalla vera materia (spiritualismo dualistico). (Confr. pag. 6).
      In ambedue le forme, nella materialistica e nella spiritualistica, Il concetto di sostanza non si presta all'interpretazione dell'esperienza psicologica. Il materialismo mette da banda la psicologia, o per sostituirle una imaginaria fisiologia cerebrale dell'avvenire, oppure, fintanto che si dibatte in teorie, per mettere innanzi dubbie e insufficienti ipotesi sulla fisiologia del cervello. Rinunciando questa concezione a una vera psicologia, si comprende come essa debba in tutto e per tutto rinunciare anche al compito di dare un buon fondamento alle scienze dello spirito. Lo spiritualismo lascia bensì sussistere la psicologia come tale, ma egli fa sì che la reale esperienza sia alla mercè di ipotesi metafisiche affatto arbitrarie, le quali turbano la spregiudicata osservazione dei processi psichici. Infatti questo inconveniente si manifesta in ciò, che questo indirizzo metafisico stabilisce inesattamente il compito della psicologia, designando l'esperienza esterna ed interna come campi affatto eterogenei, benchè abbiano fra loro qualche relazione esteriore.
      6. Ora, come già fu messo in chiaro al § 1 (pag. 2), tanto l'esperienza della scienza naturale quanto quella della psicologia sono ambedue le parti costitutive di un'unica esperienza che viene considerata da punti diversi: là, come una connessione di fenomeni oggettivi e quindi, a causa dell'astrazione dal soggetto conoscente, come esperienza mediata, qui invece come esperienza immediata ed originaria.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452

   





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