Accompagnano questi movimenti, canticchiando in coro le seguenti parole:
Scalla scalla mano,
Domani viè' Vvillano;
Ce porta le ciammèlleLe daremo a Carlo bbello1.
Carlo bbèllo nu' le vô;
Le daremo a Nicolò:
Nicolò le bbutta via,
Gnavo gnavo, frusta via!".
A misura che il giuoco progredisce si fa più rapido e animato; finchè, giunti al gnavo gravo, frusta via, tutti, rompendo la colonna, si bisticciano con le mani fingendo di cacciare il gatto.
48. - GGIRA GGIRA TONDO.
Molti fanciulli e fanciulline si prendono tutti per le mani e fanno un circolo girando in tondo e cantando:
Ggira ggira tondoCavallo imperatóndo,
Cavallo d'argèntoChe ccòsta cinquecento;
Cento cinquanta2.
La gallina cantaLàssela cantà':
La vojo marità';
Je vojo dà ccipólla,
Cipólla è ttroppa forte;
Jé vojo dà la morte,
La morte è ttroppa bbrutta3;
Jé vojo dà' la luna;
La luna è troppa bbellaC'è ddrento mi' sorèlla
Che ffa li bbiscottiniPe' dàlli a li bbambini.
Li bbambini stanno male.
Ggira ggira lo spedale1:
Lo spedale stà llassù,
Daje un carcio e bbùttelo ggiù!"
e nel proferir la parola dell'ultimo verso, si accovacciano, per poi rialzarsi e proseguire a piacere.
49. - A CCONTÀ LE DÉTA.
Si prendono, un dopo l'altro, i ditini del bambino, e per ciascuno di essi si dice:
Questo (il pollice) dice: Ho fame;
Questo (l'indice) dice: Nun c'è pane;
Questo (il medio) dice: Come faremo?
Questo (l'anulare) dice: arubberemo!
Questo (il mignolo) dice: Nicche, nicche, chi arubba s'impicca!
E nel profferire queste ultime parole si torce alquanto il mignolo al bambino.
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Vvillano Carlo Nicolò Nun Nicche
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